SILVERETTE paracapezzoli d'argento

contro le ragadi

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  1. _*sere*_
     
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    Quando ho cominciato ad allattare mia figlia ero felicissima, ma dopo poche ore sono comparse le ragadi. Ho provato a consultare le ostetriche e le puericultrici per correggere l'attacco della piccola, ma mi dicevano tutte che l'attacco era corretto....mi veniva da piangere, era dolorosissimo.
    Ho provato ad usare mille creme e mille rimedi casalinghi e naturali come calendula ed argilla, ma nulla....facevano sempre malissimo e sanguinavano anche....
    Depressa più che mai ho cominciato a girovagare su internet e ho cominciato a sentire parlare di argento.....e delle sue proprietà....man mano ho approfondito l'argomento e alla fine ho trovato questi paracapezzoli miracolosi.

    Le SILVERETTE sono paracapezzoli d'argento per proteggere i capezzoli durante l'allattamento per prevenire le ragadi ma soprattutto sono un rimedio naturale già conosciuto nella tradizione per curarle.
    Sul sito dicevano che avrei avuto benefici immediati in 24/48 ore nel caso di ragadi.

    Ero scettica su questo, le mie ragadi erano proprio sanguinanti.....ma dopo qualche giorno cominciarono a chiudersi.....e dopo una settimana/10 giorni, erano completamente guarite!!!!
    Ero sorpresissima.....e felicissima di poter allattare la mia piccola senza dolore.
    Il merito era dell'argento unito al mio latte che si raccoglieva dentro queste coppettine rigide che, con le sue naturali proprietà antibiotiche, le curava.
    Infatti, l'argento ha proprietà cicatrizzanti ed è un potente antibatterico, conosciuto fin dall'antichità; oggi è usato in medicina in varie applicazioni anche in gocce per liberare il nasino raffreddato dei neonati.
    Il carattere scientifico di questo utilizzo è provato dall'uso che se ne fa nei Reparti di Maternità di alcuni Ospedali Italiani, su consiglio degli stessi Capireparto.

    Sono semplicissime da usare si portano sotto il reggiseno, ma io consiglio di mettere dopo la silverette anche una coppetta assorbilatte, perchè se entra un pò d'aria tra capezzolo e coppetta, scende un pò di latte.
    Sono assolutamente igieniche, basta sciacquarle con acqua dopo ogni poppata e sciacquare il seno prima e soprattutto sono realmente efficaci contro le ragadi al seno.
    Non hanno bisogno di pomate ed è bene usarle preventivamente.

    Per il primo utilizzo fare una crema con acqua e bicarbonato, passare tutta la superficie dei paracapezzoli: sciacquare accuratamente e asciugare.
    Dopo la poppata lasciare una goccia di latte nei paracapezzoli e farli aderire al capezzolo come una ventosa.
    Sono controindicate se si ha allergia all'argento.


    CITAZIONE
    Per avvalorare la tesi della loro efficacia cito un articolo del dr. Alfonso Pluchinotta
    responsabile della sezione di senologia chirurgica dell'Azienda Ospedale di Padova. Autore di alcuni trattati di senologia (Senologia - Diagnosi e Terapia delle Malattie della Mammella, Iconografia e Metodologia Clinica delle Lesioni Mammarie, Storia illustrata della Senologia) è redattore della rivista Aggiornamenti in Senologia per la sezione Patologia Benigna
    Il trattamento delle lesioni cutanee superficiali aperte, si avvale di numerosi preparati quali alcool denaturato, mercurocromo, soluzioni antisettiche di emisolfato di proflavina e cristal violetto. In generale sono sconsigliate le pomate e le polveri antibiotiche che ritardano la caduta delle croste e possono selezionare ceppi di batteri antibiotico-resistenti. In presenza di ragadi del capezzolo o di predisposizione alla loro formazione, poiché quasi tutte le suddette sostanze possono risultare dannose per il lattante, si preferisce la detersione accurata e l'applicazione di sostanze non tossiche che possano contrastare la colonizzazione e la proliferazione batterica. Per quanto tra i vari prodotti disponibili ve ne siano alcuni che impiegano come veicolante sostanze che hanno in sè stesse un'azione protettiva della cute e che sono ben tollerate (pellicole adesive di poliuretano, idrogel, idrocolloidi, granuli di amido idroattivo, schiume di poliuretano, tavolette di collagene), è da prendere in considerazione anche l'impiego di lamine metalliche di argento che non richiedano veicolanti interposti e che sono clinicamente efficaci in assenza di effetti collaterali.

    Le proprietà antisettiche dell'argento sono note sin dall'antichità. L'impiego di "sfoglie" d'argento nella medicazione delle ferite si ritrova negli antichi ricettari chirurgici persiani ed infatti l'uso terapeutico di questo metallo giunge in Europa al seguito della medicina araba. Il suo impiego ha avuto un uso sempre crescente e la sua azione batterica è stata utilizzata su lesioni di diversa origine.
    Venivano soprattutto impiegate della lamine argentate flessibili oppure delle polveri aspersorie che tuttavia, a larghe dosi, potevano presentare fenomeni tossici. In sostituzione delle polveri, negli ultimi decenni è stato considerato più corretto e razionale impiegare l'argento allo stato colloidale e/o salificato. Anche l'argento allo stato metallico, puro al 99% e micronizzato è risultato facilmente ionizzabile e di pronta biodisponibiltà, tale da permettere una facile diffusione tissutale specialmente in ambiente umido.
    Le teorie formulate per spiegare le proprietà antisettiche dell'argento sono diverse, ma la più attendibile riconduce l'azione germicida del metallo alle sostanziali modifiche indotte dagli ioni d'argento sul materiale proteico costituente la cell-wall e la membrana citoplasmatica della cellula batterica. Questi meccanismi reattivi porterebbero alla formazione di proteinati d'argento insolubili i quali bloccano i gruppi sulfidrilici e si combinano con i fosfatidi a formare composti insolubili inattivi. Questi fenomeni portano alla alterazione biologica irreversibile della cellula batterica coinvolta, soprattutto dei germi Gram+, responsabili di tutte le infezioni mammarie da allattamento, i quali hanno parete più ricca di componenti proteiche. Scrive William O. Foye in "Principi di Chimica Farmaceutica": L'attività antisettica dei derivati dell'argento è essenzialmente riferibile allo Ione Ag"' che è capace di precipitare le proteine del protoplasma batterico; questo complesso Ag/Proteine continua a liberare ioni argento che possono continuare ad esercitare l'azione denaturante.
    L'argento forma complessi insolubili con gli acidi desossiribonucleico (DNA) e ribonucleico (RNA), il che potrebbe spiegare l'attività antibatterica. Le ricerche sperimentali più recenti rilevano che l'azione battericida del metallo avviene soprattutto quando quest'ultimo è presente allo stato di ione, per cui l'impiego dell'argento "allo stato metallico" è preferibile a quello salificato o colloidale. Anche il botanico svizzero Carl Von Naegeli, che nel 1893 descrisse le capacità di sterilizzazione dell'argento metallico, sosteneva che esso è più attivo se diffuso allo stato puro.
    L'impiego di coppette d'argento per la protezione dei capezzoli si ritrova segnalato, e talora anche illustrato, in alcuni tratti di chirurgia del XVIII e XIX secolo.
    Anche se della loro attività cicatrizzante non si fa menzione in maniera diretta, viene dato per scontato l'effetto terapeutico dell'argento sulle lesioni cutanee. E' d'altra parte sostenibile che l'azione del metallo si esplichi soprattutto in presenza di un terreno umido, quale quello dell'areola ricca di ghiandole cutanee che durante l'allattamento diventano particolarmente attive. La medicazione occlusiva, mantenendo un alto indice di umidità, favorisce la fibrinolisi e l'angiogenesi mediante l'accumulo di fattori di crescita secreti dai tessuti.
    La detersione del cute areolare e l'impiego di coppette d'argento rappresenta quindi una misura per prevenire la formazione delle ragadi del capezzolo, valida e soprattutto innocua non solo per il lattante ma anche per la madre, poichè l'argento no ha attività allergizzante e, non superando lo strato dermico, non svolge attività sistemica.

    L'azione cicatrizzante dell'argento, come d'altra parte di molte sostanze che vengono etichettate come tali, non va intesa come una azione diretta su un processo fisiopatologico di cui non sono ancora ben noti i meccanismi. Essa è piuttosto l'effetto indiretto dell'attività di contrasto esercitata sulla carica batterica presente sulla superficie cruenta, così che il processo riparativo diventa più veloce quanto minore è la qualità di carica batterica presente.
    CONSIGLI DI PROFESSIONISTI (dal sito di Silverette)

    Guaita Romana - Vicepresidente del Collegio Ostetricia di Padova
    "da anni ho potuto constatare il beneficio del paracapezzoli in argento durante l'allattamento e l'efficacia nel risolvere il problema delle ragadi"
    dott.ssa AnnaMaria Tormene - Ginecologo Ospedaliero, Padova
    "consiglio alle neomamme l'uso dei paracapezzoli in argento durante l'allattamento come prevenzione alla comparsa di ragadi"

    dott. Luigi Sambo - Pediatra in Padova
    "consiglio l'uso dei paracapezzoli in argento per la loro efficacia ed assoluta sicurezza nella fase dell'allattamento".

    Consigliatissime....

     
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    Istruttrice di caccia

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    Sere, ma non si perde un pò il contatto con la pelle? Forse non riesco ad immaginarle ... ora guardo su internet se ci sono foto.
    Comunque sei sempre formidabile ... questi post sono ipnotizzanti da leggere ... COMPLIMENTI!!!! :clap:

     
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  3. _*sere*_
     
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    No...durante la poppata si tolgono :iii:
     
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    Allora non ho capito una mazza ... :iii:
    :scusa: :scusa:
     
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  5. sally1984
     
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    le ha usate mia cognata... e se avrò la fortuna di avere un altro bambino le proverò sicuramente
     
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  6. elisir73
     
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    io le ho usate e mi sono trovata benissimo. unico neo: le seminavoo vunque per casa. Ogni tanto...pin pin cadevano a terra!
     
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  7. _*sere*_
     
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    Strano a me non cadevano mai..... :penso:
     
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    Istruttrice di caccia

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    Ma quindi fatemi capire , si metterebbero fin da subito la prima poppata? E in questo modo niente ragadi???
    O solo post inizio irritazione?
    Per intenderci, se una vuole usarle andrebbeo comprate già per l'ospedale??
    Mi interessa l'argomento ... ^_^
     
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  9. elisir73
     
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    io li ho messi da subito ( se nn ricordo male anche qualche giorno prima del parto) nn è che il seno nn ti farà male, un pochino sempre ma questi ti aiutano parecchio.
     
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  10. _*sere*_
     
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    Se si usano prima è meglio,.
     
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    Cosa intendi per prima? ... :boh:
     
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  12. _*sere*_
     
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    Prima che vengano le ragadi.....dal primo gg dopo il parto
     
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    :abbraccio: .... me le comprerò ... mi ispirano tanta fiducia!!!
    Grazie Sere ...
     
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  14. _*sere*_
     
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    Di nulla
     
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  15. mussi73
     
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    Salve
    posso confermare che i copricapezzoli in argento della Silverette sono proprio efficaci. anch'io purtroppo ho sofferto di ragadi e spaccature del capezzolo, ma da quando li ho scoperti sono proprio rinata, ho ripreso ad allattare senza più sopportare quel dolore lancinante.Ormai non faccio altro che fare il passaparola a tutte le mamme che hanno appena partorito.Costano un pò ma vale la pena spenderli.
    Un saluto Mussi73
     
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14 replies since 27/11/2009, 16:50   20688 views
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